COMPLIANCE
Whistleblowing - Decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24
Riflessi sul decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (Modello 231)

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 9 marzo 2023 ha approvato il decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione.

Il decreto legislativo in questione è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 marzo 2023.

La normativa in esame ha lo scopo di proteggere “le persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui siano venute a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato”.

È previsto l’obbligo in capo ai soggetti del settore pubblico e del settore privato di predisporre dei canali per l’invio delle segnalazioni da parte del whistleblower.

Per quel che concerne la posizione del whistleblower la normativa in esame vuole tutelare l’identità e la posizione del whistleblower. 

Sono vietate le ritorsioni nei confronti del whistleblower e le azioni vietate includono, tra l’altro, il licenziamento, la discriminazione e la risoluzione anticipata di un contratto di lavoro a termine. 

Inoltre, il decreto legislativo prevede che l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), in caso di violazione degli obblighi ivi previsti, possa irrogare delle sanzioni amministrative pecuniarie, tra cui, la sanzione da Euro 10.000,00 ad Euro 50.000,00 “quando accerta che sono state commesse ritorsioni o quando accerta che la segnalazione è stata ostacolata o che si è tentato di ostacolarla o che è stato violato l’obbligo di riservatezza”. 

Il decreto legislativo in oggetto ha effetti anche sul decreto legislativo n. 231/2001. 

L’art. 6, comma 2 bis del decreto legislativo n. 231/2001 è, infatti, sostituito come segue:

2-bis. I modelli di cui al comma 1, lettera a), prevedono, ai sensi del decreto legislativo attuativo della direttiva (UE)2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019,i canali di segnalazione interna, il divieto di ritorsione e il sistema disciplinare, adottato ai sensi del comma 2, lettera e)”. 

Per quel che concerne il sistema disciplinare esso deve prevedere delle sanzioni nei confronti di coloro che hanno commesso le violazioni poi sanzionate dall’ANAC.


Avv. Davide Cinelli